In questo secondo post sull'argomento logaritmi e chimica parlerò del grafico
del logaritmo. Prima di iniziare riassumiamo brevemente quanto detto nel primo
post
sui logaritmi. Con l'espressione:
b = log10 a
si intende dire che b è il logaritmo in base 10 di
a. Questo significa che se si elevasse 10 (la base) per
b (il logaritmo) si otterrebbe a (l'argomento)
che in formule sarebbe:
10b = a
L'argomento del logaritmo (a) deve essere un numero
maggiore di zero. La base (nel nostro caso 10) deve essere maggiore di
zero e diversa da 1. Il logaritmo (b), invece,
può assumere qualsiasi valore positivo, negativo e anche zero.
Queste ultime considerazioni sono illustrate nella figura seguente:
In questa figura viene rappresentato il grafico del logaritmo in base 10 (log10 a)
con tratto blu, ed il grafico del logaritmo il base
e (dove con e si intende il numero di Nepero pari
a 2,7182… e si indica il logaritmo in questa base con ln a) con tratto rosso.
Dalla figura si vede che entrambi i grafici si incrociano nel punto (1,0), e
questo perché qualsiasi base (sia essa 10 oppure e o qualsiasi altra)
elevata a 0 dà come risultato sempre 1. Da questo abbiamo che il logaritmo di 1
in qualsiasi base è sempre 0 (vedi Esempio 3 del precedente
post), e quindi, il grafico del logaritmo deve sempre passare per (1,0)
qualsiasi sia la sua base.
Come si vede dalla figura, man mano che il valore dell'argomento del
logaritmo (a) si avvicina a zero i grafici di entrambi i
logaritmi discendono “a precipizio” verso valori negativi grandissimi . Questo
andamento è dovuto al fatto che il logaritmo di 0 in qualsiasi base vale -∞
(leggi “meno infinito”) ossia assume un valore negativo infinitamente grande
(matematicamente parlando sarebbe più corretto dire che “il logaritmo tende a -∞
al tendere del suo argomento verso 0 dal lato positivo”).
Da questa figura inoltre si vede che i logaritmi in base 10 ed in base
e (così come quelli in qualsiasi altra base) non esistono per valori
negativi dell'argomento (a).
Ho messo anche in evidenza nei grafici dei due logaritmi i valori di
log1010 (punto (10,1)) e di ln
e (punto (e,1)) che in entrambi i casi ovviamente valgono
1. Infatti log1010 corrisponde a chiedersi: “a quale base devo
elevare 10 per ottenere 10”, mentre ln e corrisponde a chiedersi: “a
quale base devo elevare e per ottenere e” e la risposta in
entrambi i casi è ovviamente 1.
Infine da questi grafici si può capire qualitativamente perché il logaritmo è
stato scelto per la definizione del pH. Infatti pH=1 rappresenta una
concentrazione di H+ pari a 0,1M, mentre pH=14 rappresenta una
concentrazione di H+ pari a 0,00000000000001M (ossia in notazione
scientifica 10-14M), quindi esprimere le concentrazioni di
H+ in termini di pH permette di trattare con numeri “piccoli” e
positivi dei campi di concentrazione di H+ che spaziano per 14 ordini
di grandezza evitandoci di usare dei numeri scomodissimi con tanti zeri dietro
la virgola o delle notazioni scientifiche con degli esponenti come nel caso di
pH=14.
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